Distorsione della caviglia
La distorsione alla caviglia è il più frequente trauma muscolo-scheletrico dell’arto inferiore.
In relazione alla gravità del trauma, la distorsione alla caviglia si classifica in:
- Primo grado: stiramento dei legamenti che causa dolore e gonfiore moderati, guaribili in 1-2 settimane al massimo;
- Secondo grado: danno parziale ai legamenti associato a evidente gonfiore, può guarire in 4-6 settimane dopo un adeguato programma di riabilitazione;
- Terzo grado: rottura completa dei legamenti che potrebbe anche richiedere un intervento chirurgico.
Cosa fare
Il tempo necessario per il recupero funzionale completo, qualunque sia il trattamento riservato al paziente (chirurgico o conservativo), può variare dalle 3 alle 10 settimane a seconda del grado di lesione. Il trattamento in fase acuto segue il protocollo P.R.I.C.E. Protection Rest Ice Compression Elevation i cui obiettivi sono: a) L’immobilizzazione; b) Diminuzione degli “irritanti chimici” che causano dolore e favoriscono la “stasi tissutale” (ovvero l’edema); c) La prevenzione di ulteriori sollecitazioni meccaniche della struttura lesa.
Dopo aver accertato il grado di lesione tramite un’attenta valutazione del fisioterapista o del medico e talvolta attraverso l’aiuto della diagnostica (raggi-X e RMN) e deciso il tipo di approccio se conservativo o chirurgico, è possibile iniziare la fase riabilitativa.
Nella fase di rieducazione funzionale si mira al: a) Recupero della propriocettività b) Recupero del range articolare e della forza; c) Prevenzione delle recidive.
Parere del Fisioterapista
Nella distorsione alla caviglia quasi sempre rimane un dolore residuo abbastanza significativo che comporta una limitazione funzionale. Anche dopo che il trauma è stato curato si ha una percentuale variabile di pazienti che lamentano una sintomatologia cronica caratterizzata da rigidità, dolore e difficoltà a deambulare. Questo avviene perché il danno del trauma distorsivo non avviene solo a carico del tessuto legamentoso, ma anche del tessuto nervoso e muscolo-tendineo, intorno al complesso della caviglia.
Per questo motivo è molto importante un approccio fisioterapico tempestivo e completo per evitare recidive e il permanere di limitazioni e dolore.
(A cura del fisioterapista Pietro Mazzariello)